Un paese ben coltivato

E’ piacevole la lettura di questo libro, di Giorgio Boatti, Editori Laterza 2014, che ci accompagna nelle diverse Regioni d’Italia alla ricerca
di persone che hanno creduto nel valore della terra e dei suoi frutti e hanno voluto continuare, in molti casi, il lavoro dei genitori dopo aver ereditato l’azienda agricola di famiglia lasciando il lavoro che svolgevano prima.
Veniamo così a conoscere la storia di Ugo che oggi coltiva il bergamotto in Calabria o la storia di tre fratelli piemontesi che dopo aver lasciato un lavoro sicuro e avviato prendono in mano l’azienda risicola del padre.
Interessante e non poteva mancare anche l’esperienza nelle Marche della Cooperativa Gino Girolomoni una delle prime persone in Italia, circa quarant’anni fa, a credere e a investire nel biologico, un investimento che si è rivelato negli anni vincente sia in termini economici che in termini sociali e ambientali.
Il libro è inoltre corredato da diverse interessanti note informative, culturali, politiche e sociali sulla storia agricola del nostro paese.
Conoscendo la realtà agricola del mio paese sono tuttavia un po’ meno ottimista dell’autore sul suo futuro, in quanto gli esempi riportati, seppure tecnicamente ed economicamente validi e sostenibili, sono minoritari rispetto alla tendenza generale all’abbandono della terra e al calo delle imprese agricole italiane.
Spero comunque di sbagliarmi e che gli esempi di questo libro siano da stimolo per me e per altri.