L’ORIGINE DELLE PIANTE COLTIVATE

Il testo del 1926 di Nikolaj Vavilov, agronomo e gentista russo, nato a Mosca nel 1887 e morto a Saratov nel 1943, tradotto recentemente in italiano, prima erano disponibili solo le versioni in russo e in inglese, è probabilmente il libro più importante scritto nel 900 sui centri geografici di origine delle principali specie di piante coltivate, cereali e leguminose, è anche il libro a cui fanno riferimento tutti i testi universitari di genetica e coltivazioni erbacee, quando parlano dell’origine geografica di una certa specie. Nikolaj Vavilov non era un ricercatore che stava in ufficio, era un ricercatore che ha effettuato dal 1920 al 1940 numerosissime spedizione scientifiche sia in Russia che in altri paesi europei e non europei, era un ricercatore che già nel 1930 era in contatto con i ricercatori di università europee ed americane.
Anche se riteneva che fossero necessari ulteriori studi per condurre a termine il lavoro iniziato, Vavilov, spiegando che prevalentemente i centri in questione, sono tutte zone montagnose e isolate e che molto probabilmente il vero centro coincide con l’area dove si riscontra la massima variabilità di razze e quindi la massima espressione genetica all’interno della stessa specie, divide i centri di origine delle principali specie coltivate in 5 principali :
Asia sud occidentale che ha dato origine tra gli altri ai frumenti teneri.
Asia sud orientale che ha dato origine tra gli altri alla soia e all’orzo nudo.
Area mediterranea inclusa l’Africa settentrionale cha ha dato origine tra gli altri ai frumenti duri.
Abissinia cha ha dato origine all’orzo vestito.
Il Nuovo Mondo cha ha dato origine tra gli altri al mais, alla patata e al fagiolo.
Vavilov morì in carcere nel 1943 per malnutrizione e maltrattamenti, in quanto in disaccordo con teorie scientifiche e ideologiche sostenute da alcuni ricercatori russi e gradite a Stalin.
Rimane ancora oggi un testo fondamentale per chi si occupa di biodiversità e genetica vegetale.